Negli ultimi dieci anni il
trattamento della valvulopatia aortica ha subito significativi cambiamenti grazie alla larga diffusione di tecniche di
impianto di protesi transcatetere, impiegate generalmente nei pazienti più fragili con un elevato rischio operatorio, e all’evoluzione della
chirurgia che ha introdotto
procedure mini-invasive,
nuove protesi ed ausili peri-operatori che rendono gli interventi chirurgici maggiormente sicuri e ben tollerati.
Le più recenti innovazioni nei trattamenti della patologia aortica saranno al centro di
Aortic Mics,
meeting internazionale articolato in due giorni di workshop, discussioni e interventi live, in programma a Bari il 10 e 11 maggio, organizzato da GVM Care & Research. A introdurre il meeting, sarà il Prof.
Giuseppe Speziale, cardiochirurgo specializzato nel
trattamento chirurgico mininvasivo delle patologie valvolari.
La patologia della valvola aortica, in particolare la
stenosi aortica, è una malattia che colpisce oltre u
n milione di italiani e ben il 10% degli over 65. Può manifestarsi in età giovanile o adulta per effetto di
endocarditi batteriche,
anomalie degenerative precoci,
cardiopatie congenite, patologie della radice aortica oppure nell’anziano per la tipica degenerazione calcifica senile.
Le
terapie chirurgiche per le patologie della valvola aortica (stenosi e
insufficienza aortica) sono sempre più orientate ad impiegare un
approccio mininvasivo. La chirurgia mininvasiva è finalizzata alla
riduzione significativa dei tempi di recupero post operatori, delle eventuali complicanze correlate ad un intervento tradizionale con incisione dello sterno e ad una ripresa rapida delle attività quotidiane dei pazienti.