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Le patologie del cuore non vanno in vacanza, ecco qualche consiglio

A cura di:
Coordinatore nazionale della Cardiochirurgia di GVM Care & Research. Cardiochirurgo Specializzato nel trattamento Cardiochirurgico Mininvasivo e Nanoinvasivo della valvola mitrale.
Le patologie del cuore non vanno in vacanza, ecco qualche consiglio

E’ tempo di vacanze, ma non per le patologie del cuore che, al contrario, complici le alte temperature, potrebbero addirittura accentuarsi e dare qualche problema in più ai cardiopatici. Quando il caldo aumenta, la nostra sudorazione diventa più frequente, il corpo perde progressivamente sali minerali e liquidi, la pressione scende, il cuore batte più rapidamente e il respiro può diventare affannoso. Chi soffre già di disturbi cardiovascolari, rischia di incorrere in qualche fastidio in più durante i mesi estivi. Ipertensione, cardiopatia ischemica, scompenso cardiaco cronico e fibrillazione atriale sono le patologie più frequenti.

I sintomi dei disturbi cardiovascolari
Chi soffre di cardiopatia ischemica – a causa del caldo eccessivo - potrebbe essere  colpito da episodi di angina pectoris o da sindromi coronariche acute, chi ha spesso pressione alta potrebbe avere una crisi ipertensiva, mentre per chi è affetto da scompenso cardiaco, specie se decide di trascorrere le ferie in montagna, potrebbe avere bisogno di modificare la terapia che segue abitualmente per il cuore. In generale per chi ha in programma una vacanza ad alta quota, oltre i 1000 metri, prima di tutto dovrebbe informare il proprio medico o ancora meglio il cardiologo, in modo da adeguare opportunamente la terapia.

Consigli per gli ipertesi
Chi soffre di ipertensione o scompenso cardiaco dovrebbe evitare gli sbalzi da temperature troppo calde a troppo fredde. Ad esempio, esporsi a lungo al sole per poi tuffarsi in acque fredde (al mare, come al lago o in piscina) può provocare una congestione, soprattutto nei soggetti che prendono farmaci. Alle persone con ipertensione arteriosa in trattamento consiglio inoltre durante l’estate di controllare più spesso i valori pressori. Tali pazienti dovrebbero poi discutere con il medico l’eventualità di ridurre la terapia durante il periodo più caldo. E’ preferibile evitare il fai-da-te.

I farmaci
Nel periodo estivo andrebbero ridotti o, se possibile, evitati i diuretici, in quanto espongono a disidratazione, perdita di potassio e disturbi elettrolitici. Qualche rischio può venire anche dai farmaci vasodilatatori, come i calcio-antagonisti e i nitroderivati. Per questo la consulenza di uno specialista può diventare decisiva. Fondamentale è anche conservare i medicinali correttamente, rispettando le temperature indicate sulle confezioni.

L’alimentazione
Senza dimenticare che l’alimentazione deve essere più leggera, per evitare che il cuore debba lavorare due volte, sia per l’alta quota quando si è in montagna sia per una dieta troppo ricca. Se invece si stanno trascorrendo le vacanze al mare o comunque al caldo, invece, è fondamentale curare l’idratazione. E’ importante bere almeno 1,5 -2 litri al giorno possibilmente utilizzando bevande non gassate ma ricche di elettroliti o vitamine, come spremute d’arancia o limonata. Tra i cibi, meglio preferire quelli con un alto contenuto di acqua e facilmente digeribili, quindi verdura, frutta, fibre e carboidrati, pesce. Vanno evitati cibi ricchi di grassi animali, i condimenti troppo pesanti e, nelle ore più calde, le bevande alcoliche.
 
Infine quando ci si reca fuori città, in un luogo di villeggiatura, è bene verificare sempre qualche giorno prima della partenza quali sono i presidi sanitari o i punti di primo soccorso disponibili nel luogo di soggiorno e capire come poterli raggiungerli sia telefonicamente che di persona in caso di necessità o di emergenze.
 

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