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Quando riprendere l’attività sessuale dopo un intervento al cuore?

A cura di:
Coordinatore nazionale della Cardiochirurgia di GVM Care & Research. Cardiochirurgo Specializzato nel trattamento Cardiochirurgico Mininvasivo e Nanoinvasivo della valvola mitrale.
Quando riprendere l’attività sessuale dopo un intervento al cuore?

L’attività sessuale  è strettamente collegata al cuore. Si può considerare infatti una sorta di prova da sforzo: che sia lieve, moderato o più intenso, un rapporto intimo rappresenta una attività fisica vera e propria che comporta anche tensione adrenalinica e aumento della frequenza dei battiti cardiaci. Questo è il motivo per cui spesso l’amore nei cardiopatici può generare timori e preoccupazioni sullo stato di  salute personale, impedendo di vivere i propri affetti in maniera serena.
 
In realtà l’attività sessuale non ha controindicazioni per la tenuta del cuore: chi ha subito un infarto o un intervento di cardiochirurgia può, con le dovute cautele, tornare gradualmente alla propria vita intima e affettiva. Esistono tuttavia dei tempi da rispettare e questi cambiano a seconda del tipo di operazione chirurgica e delle condizioni soggettive del paziente.
 
Dopo una procedura di rivascolarizzazione come l’angioplastica è consigliato aspettare almeno un paio di settimane prima di riprendere la normale routine di coppia, affiancata da un programma di riabilitazione funzionale e cardiologica che permette al cuore di ripristinare la propria funzionalità e al paziente di tornare pian piano alla normalità.
In caso di intervento cardiochirugico con sternotomia è necessario avere ancora più pazienza e lasciare passare dalle 6 alle 7 settimane perché qualunque sforzo fisico compreso quello sessuale potrebbe esporre lo sterno a problematiche strutturali, sottoporre il cuore  a stress che vanno evitati nella fase post operatoria e non va dimenticato che esiste anche un rischio relativo di infezione.
 
Va ricordato inoltre che nella fase successiva al trattamento di una cardiopatia la terapia farmacologica va condivisa e concordata con lo specialista. Molti farmaci possono influenzare la sessualità con i loro effetti sul sistema nervoso centrale e periferico, sul sistema vascolare e sulle modificazioni ormonali, ma possono anche comportare conseguenze negative se associati ad altri farmaci. Il cardiologo saprà indicare la terapia farmacologica di sua pertinenza migliore per la situazione personale del paziente.
 
Nel recupero funzionale l’attività sessuale ricopre quindi un ruolo fondamentale perchè il paziente ha la sensazione di aver affrontato e superato un problema importante e serio per la propria salute. Bisogna tuttavia riprendere la vita di tutti i giorni, anche intima, in maniera graduale, conoscere i propri limiti, e soprattutto affidarsi completamente agli specialisti che, con la loro competenza e professionalità, sono in grado di fornire le appropriate indicazioni.

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