Innovazioni e prospettive future su
ECMO - un importante dispositivo salvavita - sono state al centro dell’Evento
ECMO- Multidisciplinacy Approach Day che si è tenuto a Bari nelle giornate del 30 novembre e 1 dicembre, in concomitanza con la inaugurazione della nuova Area Formazione GVM Campus. Al Congresso, promosso da
Anthea Hospital, Ospedale di Alta Specialità, struttura di riferimento in ambito cardiochirurgico e cardiologico di
GVM Care & Research, hanno partecipato numerosi professionisti afferenti a più aree medico - specialistiche con l’obiettivo di analizzare le
Linee guida in materia, fare il punto sulle innovazioni tecnologiche, valutare e migliorare i processi di gestione delle tecnologie biomediche e dei dispositivi medici.
ECMO è una tecnica di
assistenza di circolazione extracorporea che fa da supporto cardiocircolatorio e respiratorio, in pazienti con grave insufficienza cardiaca e respiratoria acuta, potenzialmente reversibile.
L’ECMO è ormai una pratica consolidata negli interventi più delicati di
cardiochirurgia. I pazienti coinvolti sono in maggioranza
uomini tra i 50 e i 70 anni con grave scompenso cardiaco e insufficienza cardiorespiratoria, causati da patologie preesistenti o da infezioni ed eventi clinici improvvisi, ma anche
giovani al di sotto dei 40 anni con casi di infarto o di patologie congenite”.
L’ECMO si utilizza per trattare lo
scompenso cardiaco refrattario alla terapia tradizionale, per
l’arresto cardiaco e
l’insufficienza respiratoria, viene inoltre usato nei pazienti ad alto rischio nelle
procedure emodinamiche più complesse, e in molti Centri l’ECMO svolge la funzione di ponte nei casi in cui non si ha l’immediata disponibilità di organo nei
trapianti, in quanto mantiene la circolazione extra-corporea, permettendo agli organi di continuare a ricevere sangue e ossigeno. A seconda delle procedure che si eseguono, l’ECMO può essere un supporto cardiaco e/o respiratorio, ed è molto impiegato anche nella fase pre o post operatoria per gestire il paziente in un
ambiente sicuro e protetto.
L’’
approccio multidisciplinare è un fattore indispensabile per la buona riuscita della metodica che dipende proprio dalla sinergia del
team, composto da cardiochirurgo, anestesista, perfusionista, fisioterapista, infermiere, cardiologo interventista, e da tutta l’equipe di un ospedale.