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Perché la riparazione della valvola mitrale è preferibile alla sostituzione?

A cura di:
Coordinatore nazionale della Cardiochirurgia di GVM Care & Research. Cardiochirurgo Specializzato nel trattamento Cardiochirurgico Mininvasivo e Nanoinvasivo della valvola mitrale.
Perché la riparazione della valvola mitrale è preferibile alla sostituzione?

Quando l'insufficienza mitralica si manifesta nella forma severa il trattamento consigliato è prevalentemente chirurgico. Le linee guida attuali stabiliscono infatti che il paziente affetto da insufficienza mitralica debba essere riferito al cardiochirurgo per correggere la patologia attraverso una operazione alla valvola mitralica. In base alle valutazioni del caso da parte dell'operatore, l'intervento da eseguire può essere di sostituzione  (con una valvola ex novo) o di riparazione della valvola natia.

Per i trattamenti chirurgici della valvola mitrale nella maggior parte dei casi vengono usate le tecniche mininvasive. Con tali metodiche noi possiamo effettuare sia interventi conservativi, mantenendo la valvola nativa che la sostituzione mitralica con protesi biologica o meccanica.

Sono tanti i  vantaggi della riparazione della valvola mitrale rispetto alla sostituzione, in primis il miglioramento della sopravvivenza e la minore mortalità perioperatoria. Una buona riparazione dura tutta la vita, ossia ha una durata ottimale nel tempo. Un paziente dopo la riparazione della valvola mitrale può tornare a condurre una vita del tutto normale, anche a praticare sport. Il mio consiglio comunque è quello di non ‘testare i propri limiti’, ossia di non sottoporsi a sforzi estremi.

Benché la riparazione della valvola mitrale sia da preferire, rimane un’operazione tecnicamente difficile da eseguire. La riparazione della valvola mitralica è un vero e proprio intervento ‘sartoriale’, ossia il chirurgo tramite un processo di ‘taglia e cuci’ riporta la valvola alla condizione anatomica di normalità.
Attraverso un piccolo taglio di circa 5 cm a livello dell’emitorace di destra si può accedere all’interno della cavità atriale sinistra e riparare o sostituire sotto visione diretta o mediante telecamere (chirurgia video-assistita) la valvola mitralica. L’alternativa è l’apertura dello sterno che prende il nome di sternotomia longitudinale mediana. Quest’ultima tecnica, sebbene consolidata nel tempo, è comunque più invasiva.  L’approccio mini-invasivo può portare notevoli vantaggi al paziente: minor trauma significa minor dolore, minori perdite di sangue, ridotto tempo di degenza post-operatorio e ritorno alle attività normali più velocemente.

A tutt’oggi la riparazione della valvola mitrale è una tecnica sedimentata e più del 95% delle valvole mitraliche si possono riparare. Nei centri altamente specializzati, oltre il 90% degli interventi sulla valvola mitralica ischemica sono effettuati attraverso metodiche riparative. Inoltre la riparabilità della valvola e l’adeguata esperienza chirurgica migliorano le probabilità di successo, soprattutto per le lesioni complesse.
 

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